Se c’è una lezione che ha dato la pandemia Covid-19, è che garantire una propria visibilità online è di vitale importanza per ogni tipo di business, di ogni dimensione.
Nel corso degli anni si sono consolidate diverse tecnologie per la realizzazione dei siti web, ognuna con un proprio set di caratteristiche esclusive.
In questo articolo andiamo a fare un confronto tra Plone e Worpress, due CMS che svolgono ruoli simili ma che hanno caratteristiche fondamentalmente diverse. Obiettivo è quello di guidare l’utente nella scelta dell’uno o dell’altro strumento.
Plone e Wordpress: cosa sono
Come esposto sopra nel preambolo, Plone e Wordpress sono due CMS, nati in periodi pressapoco identici (il primo esce sul mercato nel 2001, mentre la prima versione di Wordpress vedrà la luce nel 2003), ma che hanno proprio seguito percorsi divergenti, quasi opposti: Plone si è concentrato su una nicchia ed è diventata la scelta preferenziale per le soluzioni Enterprise e istituzionali, Wordpress è diventato il CMS più diffuso al mondo grazie alla sua community e alla sua semplicità d’uso.
Entrambe sono soluzioni Open Source, in grado quindi di offrire un certo livello di customizzazione: Plone è scritto in linguaggio Python, che nel corso degli ultimi anni ha trovato un adattamento sempre crescente, grazie alla nuova versione 3 e all’implementazione di librerie data science oriented; Wordpress ha un cuore PHP meno performante di Python, ma in grado di avere supporto da una comunità grande e affiatata.
Se si volessero avere maggiori info su Plone e Wordpress si inviata il lettore a fare riferimento alle rispettive documentazioni ufficiali.
Vediamo di seguito di dare qualche dato e di spiegare le differenze tra i due CMS.
Un po’ di numeri
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Plone |
Wordpress |
Contributors |
800 |
70 |
Plugin disponibili |
+ 319 |
+ 55.000 |
Lingue disponibili |
40 |
103 |
Siti web online |
1.700 |
+ 2.642.000 |
Lo hanno scelto |
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Cosa puoi fare al meglio con Plone e cosa sarebbe meglio di no
Plone è un cms potente con caratteristiche di sicurezza robuste, adatto per organizzazioni aziendali con esigenze complesse.
Assolutamente Sì:
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Gestire contenuti per grandi aziende.
Strumento di gestione dei contenuti per grandi aziende, redazioni di giornali, governi locali e nazionali, università e grandi organizzazioni no profit, che aiuta con supporto multilingue, intranet, comunità web e altro ancora.
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Creare contenuti con workflow complessi, che hanno bisogno di revisioni e approvazioni prima della pubblicazione.
Essendo il workflow di Plone di tipo documentale, è possibile far passare qualsiasi oggetto in un processo di approvazione configurabile, attraverso stati di pubblicazione diversi, da parte dei ruoli utente desiderati.
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Schema di permessi e ruoli sugli utenti.
Plone consente di impostare per qualsiasi oggetto al suo interno uno schema di permessi, attraverso una matrice di azioni e ruoli configurabili, dando vita a un controllo totale e capillare della sicurezza dell’oggetto. Questo abilita la possibilità di delegare autorizzazioni in maniera autonoma a gruppi di lavoro distinti.
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Intranet.
Quando si vuole raccordare diversi applicativi web e si ha la necessità di disporre di una piattaforma comune, come accade nei moderni sistemi informativi, Plone prende forma come ottimo strumento di riferimento per la comunicazione interna.
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Sicurezza e protezione dei dati.
Plone ha un ottimo sistema di sicurezza. Dotato di protezione automatica contro il CSRF ( Cross-site request forgery), non è a rischio di attacchi casuali da parte degli hacker perché si basa su Zope e, di conseguenza, ha diversi vantaggi come un DB ad oggetti immune ai normali attacchi di SQL injection. Gli strumenti di base dello sviluppatore, inoltre, sono privati, cosa che lo costringe ad essere esplicito e consapevole di quali metodi pubblicare. Il National Vulnerability Database ha registrato oltre 18.000 vulnerabilità con PHP, ma solo 111 con Python. Ciò corrisponde a solo 13 vulnerabilità mai rilevate in Plone, mentre i rivali basati su PHP spesso ne hanno diverse centinaia. Ecco perché, per i siti universitari o di dipartimenti in cui la sicurezza dei dati è estremamente importante, Plone è un'ottima scelta.
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Siti multilingua
Il sistema di traduzioni di plone da backoffice è molto efficace, in quanto consente la scrittura di ogni contenuto in differenti lingue, con una semplicità estrema, in quanto anche gli strumenti degli editor sono tradotti nella lingua che si decide di utilizzare. Inoltre i contenuti tradotti generano automaticamente i collegamenti tra le lingue e aggiornano al contempo le sitemap, consentendo ai motori di ricerca di fornire più facilmente il contenuto cercato nella lingua desiderata dall’utente.
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Customizzazione e integrazione avanzati
Plone permette di agganciare e combinare i sistemi di autenticazione più in uso come LDAP, Active Directory e OpenID, fino ad arrivare anche a sistemi di autenticazione federata. Può integrarsi con database relazionali come Oracle, PostgresSQL, DB2 e Mysql con metodi specifici.
Sarebbe meglio non sceglierlo se si desidera realizzare:
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Piccoli siti vetrina.
Anche se di recente, dall’introduzione di Diazo, per poi passare a Volto e poi ancora a Mosaic, si ha una maggiore facilità nello skinning dell’interfaccia grafica, Plone non risulta indicato per coloro che intendono gestire con poche competenze, un piccolo sito web, magari con pagine differenti tra di loro nel layout.
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eCommerce.
Plone dispone di strumenti per l’integrazione con Magento, Odoo, o altre piattaforme nate esclusivamente per la gestione dei negozi online, ma sicuramente, affidarsi ad un cms per questo non è la scelta migliore.
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Progetti con budget contenuti.
Se si dispone di un budget molto limitato, Plone non è indicato. Nonostante sia Open source e quindi scaricabile ed installabile gratuitamente, i costi di gestione del server in grado di ospitare un portale Plone sono elevati e la manutenzione da parte degli esperti non è low cost, in quanto è necessaria grande competenza per lo sviluppo e la manutenzione.
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Fai da te, senza know-how.
Anche se nasce come cms di facile utilizzo, Plone ha necessità di serie di skill tecniche per poter essere gestito correttamente. Per il backend è necessario avere una buona familiarità con Python e Zope e per il frontend è necessario conoscere l’uso dei preprocessori Less/Sass. La curva di apprendimento è ostica, per cui è sconsigliato avventurarsi in progetti complessi senza una valida base di know-how.
Cosa puoi fare al meglio con Wordpress e cosa sarebbe meglio di no
Ora osserviamo WordPress. Sicuramente tra i più usati al mondo, è noto come il sistema più intuitivo per la creazione di blog e siti web ed attualmente anche il cms più usato al mondo.
Assolutamente Sì:
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Siti web di piccole dimensioni.
Sicuramente adatto alla creazione di siti con poche pagine, dal layout flessibile, risulta di facile installazione, configurazione e manutenzione anche da parte di chi si diletta con il fai da te.
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Installazione e manutenzione anche per i neofiti del web.
Grazie alla sua facile installazione e manutenzione e alla ampia disponibilità di risorse gratuite, anche un neofita è in grado di creare un piccolo sito web con Wordpress.
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Integrazioni di terze parti senza costi eccessivi.
Disponendo di una community molto ampia, è facile poter trovare plugin di terze parti da integrare, temi e altre librerie di applicazioni e anche trovare sviluppatori PHP per crearne di nuovi e adattare il progetto alle proprie esigenze, con costi contenuti.
Sarebbe meglio non sceglierlo se si desidera realizzare:
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Siti web che hanno necessità di una forte sicurezza dei dati.
A causa delle sue molteplici installazioni WordPress è spesso bersaglio degli hacker e di conseguenza è necessario aggiornarlo e aggiornare i plugin costantemente per mantenere un livello di sicurezza adeguato. Spesso, però, gli aggiornamenti non sono compatibili con plugin più vecchi e ci si trova dinanzi a situazioni difficili da gestire.
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Gestione documentale complessa.
Se si desidera gestire un flusso di informazioni ampio, con documenti che devono essere sottoposti a costanti revisioni e flussi di informazioni che necessitano di permessi da ruoli ben distinti di utenti, Wordpress è sconsigliato, in quanto è necessario utilizzare plugin di terze parti, non sempre soggette a controllo e spesso difficili da adattare alle proprie specifiche esigenze.
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eCommerce.
Nonostante Woocommerce possa essere considerato un prodotto valido per l’eCommerce, ne sconsigliamo l’utilizzo se si desidera gestire in maniera professionale il proprio shop, collegandolo, ad esempio, ad un gestionale integrato nel software, oppure se si ha necessità di fare B2B.
References.
Difficile poter dare un giudizio netto su quale CMS scegliere, è sempre una decisione che va affrontata caso per caso. L’unica cosa che in generale si può affermare è che Plone è sicuramente una soluzione più robusta, stabile, sicura e pronta all’uso per quanto concerne la gestione di grandi numeri. Wordpress ha il suo punto di forza nella facilità di uso e probabilmente è da preferirsi per soluzioni a basso budget e in cui si ha necessità di implementare una soluzione in termini rapidi.
Quale scegliere secondo noi