The Graph: cos'è e come funziona il protocollo decentralizzato?

Blockchain, smart contracts e aggregazione dati: scopriamo cosa può fare the Graph

The Graph: cos’è e come funziona?

The Graph è un protocollo open source decentralizzato progettato per indicizzare ed interrogare dati blockchain, semplificando un processo che altrimenti sarebbe difficile da svolgere in maniera diretta. Considerato come innovativo e rivoluzionario, sembra aver già conquistato il settore.

Per capire cos’è The Graph, potremmo paragonarlo ad un classico search engine come Google.

Infatti, entrambi indicizzano dati, solo che lavorano in maniera differente: The Graph, a differenza di Google, indicizza dati sulla blockchain che possono essere sia pubblici che privati.

La blockchain che utilizza The Graph è Ethereum e possiamo immaginare che i dati siano collezionati in “blocchi” e collegati tra loro, ma reperirli potrebbe essere molto complicato, soprattutto se organizzati in smart contracts.

Proprio in questo frangente, interviene The Graph, operando in due modi:

  • indicizzazione: individua e organizza i dati sulla blockchain, così che siano più semplici da trovare;
  • interrogazione: grazie al linguaggio GraphQL, è possibile cercare e recuperare direttamente i dati di cui si ha bisogno, ottenendo con rapidità le informazioni richieste in un formato utilizzabile.

The Graph svolge, quindi, un ruolo fondamentale per sviluppare applicazioni serverless che funzionano su un’infrastruttura pubblica, così come si legge nella documentazione ufficiale.

Chi partecipa al network the Graph?

Per comprendere a pieno come funziona The Graph, proponiamo qui una breve panoramica sugli attori che popolano questo network decentralizzato.

Le figure che utilizzando The Graph sono:

  • Developer
  • Indexer
  • Curator
  • Delegator.
Tutti gli attori qui citati - ad esclusione dei developers - agiscono sul network attivamente per offrire servizi e dati alla rete.

Come lo fanno? Acquistando il token proprio di The Graph - GRT - e mettendolo in staking.

Cosa si può fare con The Graph?

Una volta appurato il successo di The Graph, approfondiamo qui quali sono i motivi che lo hanno determinato.

In primis, sappiamo che questo protocollo decentralizzato basato sulla blockchain Ethereum permette di fare diverse cose.

The Graph è la soluzione perfetta per coloro che vogliono sviluppare dApps. In effetti, i developers avranno l’opportunità di sviluppare applicazioni decentralizzate performanti e avanzate, in quanto possono interrogare dati strutturati e sfruttarli a proprio favore.

Tra l’altro, con The Graph è possibile accedere a diversi dati dal formato già standardizzato, appartenenti ad altre blockchain oltre ad Ethereum, tra cui Avalanche e Polygon.

Più che un protocollo, questo è un vero e proprio ecosistema decentralizzato che accoglie anche attori non prettamente tecnici.

Questi sono noti come advocate e possono partecipare a The Graph anche come content creator.

Come appassionati del Web 3.0, gli advocate possono contribuire all’evoluzione della piattaforma proponendo articoli e guide in cui spiegano cos’è e come funziona The Graph. Oppure, sviluppando video e GIF esplicativi e interattivi che consentano agli utenti interessati di verificare direttamente i possibili vantaggi di questo network.

Fondamentalmente, gli attori che si raggruppano nella categoria “advocate” agiscono all’interno dell’ecosistema per:

  • educare ed informare gli utenti all’uso di The Graph;
  • promuovere l’adozione di questo protocollo decentralizzato su larga scala;
  • attrarre sia nuovi utenti che nuovi dev.

In effetti, un aspetto particolarmente interessante è la dinamica e collaborativa community che partecipa attivamente al forum di The Graph, stimolando una crescita e un’evoluzione continua dei servizi e delle funzionalità sviluppate. 

The Graph ed Ethereum: cosa sono i subgraph?

The Graph, sin da subito, ha scelto di basarsi sulla blockchain e sugli smart contracts Ethereum.

Il legame con Ethereum nasce, in primis, perché si tratta di una blockchain sicura, decentralizzata e persino sostenibile se paragonata con crypto che adottano meccanismi di consenso differenti, come il Proof of Work.

Questo è stato abbandonato da Ethereum nel 2022, quando è stata ufficializzata la transizione al meccanismo Proof of Stake, il quale assicura una maggiore efficienza energetica e una maggiore scalabilità.

The Graph utilizza la tecnologia blockchain, come già spiegato, quindi è un ecosistema progettato per lavorare su dati provenienti principalmente da Ethereum, consentendo agli sviluppatori di realizzare i cosiddetti “subgraph”.

I subgraph non sono altro che dei blocchi che contengono specifici dati appartenenti alle transazioni e allo stato degli smart contracts sulla blockchain Ethereum.

Prima di tutto, quindi, uno sviluppatore crea un subgraph utilizzando il linguaggio GraphQL grazie al quale possono determinare i dati di loro interesse e come devono essere strutturati.

Dopodiché, entrano in gioco gli indexer (indicizzatori): nodi specializzati nella raccolta e nell’indicizzazione di dati su Ethereum sulla base delle specifiche di un subgraph.

Una volta costruiti, i blocchi di dati vengono conservati e archiviati su The Graph, risultando facilmente accessibili a chiunque utilizzi la rete.

Infine, l’interrogazione dei dati avviene tramite API. Qui, le dApps o gli utenti sfruttando il medesimo linguaggio del subgraph possono accedere ed interrogare, quindi, specifici blocchi di dati.

Quanto descritto fino ad ora, quindi, pone l’accento sul fatto che questi subgraph garantiscono un modo scalabile ed efficiente per accedere e utilizzare i dati.

C’è una relazione reciprocamente benefica tra The Graph ed Ethereum. Da un lato, The Graph fornisce ad Ethereum l'accesso ad un ampissimo quantitativo di dati già strutturati.

Dall’altro, senza Ethereum, The Graph non avrebbe avuto accesso ad informazioni che, seppur in stato grezzo, riguardano transazioni, dati sugli utenti, sullo stato dei diversi smart contracts e molto altro.

The Graph e il passaggio ad Arbitrum

A giugno 2023, The Graph ha finalizzato il passaggio sulla blockchain L2 Arbitrum: una blockchain di secondo livello che estende le funzionalità di Ethereum.

Infatti, questo non significa che The Graph abbia abbandonato Ethereum. Anzi, al momento, l’ecosistema in questione sfrutta entrambe le soluzioni.

Nello specifico:

  • The Graph usa il Layer 1 (Ethereum) che assicura al network uno scambio di dati sicuro, protetto e decentralizzato. Questi sono dei requisiti di base che permettono a The Graph il corretto svolgimento delle funzionalità previste;
  • Il Layer 2 (Arbitrum) conferisce a The Graph maggiore scalabilità, così che possa riuscire a gestire un volume più elevato di dati. Inoltre, garantisce anche maggiore efficienza, garantendo transizioni più rapide a costi meno elevati (fee gas).

La scelta di integrare entrambe le blockchain ha reso The Graph un’infrastruttura funzionale, completa e in grado di rispondere efficacemente alle necessità del Web 3.0.

Casi d’uso The Graph: Compound

Un pratico esempio che mostra il ruolo che svolge The Graph nel campo della DeFi (finanza decentralizzata) riguarda Compound: un protocollo che ha ottenuto una certa notorietà poiché permette agli utenti di effettuare depositi in criptovalute e richiedere prestiti ottenibili sempre sotto forma di valute digitali.

In primis, Compound utilizza The Graph per migliorare l’efficienza dei servizi proposti e ottimizzare l’esperienza utente.

La scelta è motivata da un problema sorto nel mondo della finanza decentralizzata e dei prestiti crypto:

  • difficoltà nella gestione di tutte le transazioni che avvengono sulla piattaforma;
  • complessità nel monitoraggio dei tassi di cambio e della liquidità in tempo reale.

La soluzione al problema per Compound è stata adottare The Graph, intervenendo per:

  • indicizzazione dei dati: attraverso un subgraph, riesce ad indicizzare aspetti fondamentali come aperture e chiusure di prestiti, variazioni nei tassi di interesse e dei livelli di liquidità, depositi e prelievi effettuati;
  • interrogazione dei dati: con GraphQL gli sviluppatori possono interrogare quel determinato subgraph e ricevere informazioni dettagliate circa gli aspetti descritti poc’anzi;
  • ottimizzazione della user experience: un accesso semplificato a dati già strutturati, con l’opportunità di visionare informazioni aggiornate in tempo reale, offre diversi vantaggi agli utenti. Infatti, possono valutare con attenzione i rischi, seguire l’andamento dei propri investimenti e tenere d’occhio i movimenti di mercato.

Questo caso d’uso mette in evidenza i benefici dell’adozione di The Graph, in questo caso, associati al mondo della Finanza Decentralizzata.

Trasparenza, efficienza ed innovazione sono i principali vantaggi offerti da un ecosistema come questo.

Conclusioni

Oggi, dati sono una risorsa che assume un valore sempre maggiore, soprattutto per il mercato. Riuscire ad utilizzarli in modo sicuro ed efficace, sfruttando ecosistemi decentralizzati e avanzati come The Graph, sembrerebbe offrire risvolti interessanti, così come abbiamo visto per il caso Compound.

Considerando che la corsa all’innovazione è ormai inarrestabile, non ci resta che allenarci per restare al passo se non vogliamo lasciarci sfuggire interessanti novità che potrebbero rivoluzionare il nostro modo di fare business!

Autoreadmin
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