Blockchain, smart contracts e aggregazione dati: scopriamo cosa può fare the Graph
The Graph è un protocollo open source decentralizzato progettato per indicizzare ed interrogare dati blockchain, semplificando un processo che altrimenti sarebbe difficile da svolgere in maniera diretta. Considerato come innovativo e rivoluzionario, sembra aver già conquistato il settore.
Per capire cos’è The Graph, potremmo paragonarlo ad un classico search engine come Google.
Infatti, entrambi indicizzano dati, solo che lavorano in maniera differente: The Graph, a differenza di Google, indicizza dati sulla blockchain che possono essere sia pubblici che privati.
La blockchain che utilizza The Graph è Ethereum e possiamo immaginare che i dati siano collezionati in “blocchi” e collegati tra loro, ma reperirli potrebbe essere molto complicato, soprattutto se organizzati in smart contracts.
Proprio in questo frangente, interviene The Graph, operando in due modi:
The Graph svolge, quindi, un ruolo fondamentale per sviluppare applicazioni serverless che funzionano su un’infrastruttura pubblica, così come si legge nella documentazione ufficiale.
Per comprendere a pieno come funziona The Graph, proponiamo qui una breve panoramica sugli attori che popolano questo network decentralizzato.
Le figure che utilizzando The Graph sono:
Una volta appurato il successo di The Graph, approfondiamo qui quali sono i motivi che lo hanno determinato.
In primis, sappiamo che questo protocollo decentralizzato basato sulla blockchain Ethereum permette di fare diverse cose.
The Graph è la soluzione perfetta per coloro che vogliono sviluppare dApps. In effetti, i developers avranno l’opportunità di sviluppare applicazioni decentralizzate performanti e avanzate, in quanto possono interrogare dati strutturati e sfruttarli a proprio favore.
Tra l’altro, con The Graph è possibile accedere a diversi dati dal formato già standardizzato, appartenenti ad altre blockchain oltre ad Ethereum, tra cui Avalanche e Polygon.
Più che un protocollo, questo è un vero e proprio ecosistema decentralizzato che accoglie anche attori non prettamente tecnici.
Questi sono noti come advocate e possono partecipare a The Graph anche come content creator.
Come appassionati del Web 3.0, gli advocate possono contribuire all’evoluzione della piattaforma proponendo articoli e guide in cui spiegano cos’è e come funziona The Graph. Oppure, sviluppando video e GIF esplicativi e interattivi che consentano agli utenti interessati di verificare direttamente i possibili vantaggi di questo network.
Fondamentalmente, gli attori che si raggruppano nella categoria “advocate” agiscono all’interno dell’ecosistema per:
In effetti, un aspetto particolarmente interessante è la dinamica e collaborativa community che partecipa attivamente al forum di The Graph, stimolando una crescita e un’evoluzione continua dei servizi e delle funzionalità sviluppate.
The Graph, sin da subito, ha scelto di basarsi sulla blockchain e sugli smart contracts Ethereum.
Il legame con Ethereum nasce, in primis, perché si tratta di una blockchain sicura, decentralizzata e persino sostenibile se paragonata con crypto che adottano meccanismi di consenso differenti, come il Proof of Work.
Questo è stato abbandonato da Ethereum nel 2022, quando è stata ufficializzata la transizione al meccanismo Proof of Stake, il quale assicura una maggiore efficienza energetica e una maggiore scalabilità.
The Graph utilizza la tecnologia blockchain, come già spiegato, quindi è un ecosistema progettato per lavorare su dati provenienti principalmente da Ethereum, consentendo agli sviluppatori di realizzare i cosiddetti “subgraph”.
I subgraph non sono altro che dei blocchi che contengono specifici dati appartenenti alle transazioni e allo stato degli smart contracts sulla blockchain Ethereum.
Prima di tutto, quindi, uno sviluppatore crea un subgraph utilizzando il linguaggio GraphQL grazie al quale possono determinare i dati di loro interesse e come devono essere strutturati.
Dopodiché, entrano in gioco gli indexer (indicizzatori): nodi specializzati nella raccolta e nell’indicizzazione di dati su Ethereum sulla base delle specifiche di un subgraph.
Una volta costruiti, i blocchi di dati vengono conservati e archiviati su The Graph, risultando facilmente accessibili a chiunque utilizzi la rete.
Infine, l’interrogazione dei dati avviene tramite API. Qui, le dApps o gli utenti sfruttando il medesimo linguaggio del subgraph possono accedere ed interrogare, quindi, specifici blocchi di dati.
Quanto descritto fino ad ora, quindi, pone l’accento sul fatto che questi subgraph garantiscono un modo scalabile ed efficiente per accedere e utilizzare i dati.
C’è una relazione reciprocamente benefica tra The Graph ed Ethereum. Da un lato, The Graph fornisce ad Ethereum l'accesso ad un ampissimo quantitativo di dati già strutturati.
Dall’altro, senza Ethereum, The Graph non avrebbe avuto accesso ad informazioni che, seppur in stato grezzo, riguardano transazioni, dati sugli utenti, sullo stato dei diversi smart contracts e molto altro.
A giugno 2023, The Graph ha finalizzato il passaggio sulla blockchain L2 Arbitrum: una blockchain di secondo livello che estende le funzionalità di Ethereum.
Infatti, questo non significa che The Graph abbia abbandonato Ethereum. Anzi, al momento, l’ecosistema in questione sfrutta entrambe le soluzioni.
Nello specifico:
La scelta di integrare entrambe le blockchain ha reso The Graph un’infrastruttura funzionale, completa e in grado di rispondere efficacemente alle necessità del Web 3.0.
Un pratico esempio che mostra il ruolo che svolge The Graph nel campo della DeFi (finanza decentralizzata) riguarda Compound: un protocollo che ha ottenuto una certa notorietà poiché permette agli utenti di effettuare depositi in criptovalute e richiedere prestiti ottenibili sempre sotto forma di valute digitali.
In primis, Compound utilizza The Graph per migliorare l’efficienza dei servizi proposti e ottimizzare l’esperienza utente.
La scelta è motivata da un problema sorto nel mondo della finanza decentralizzata e dei prestiti crypto:
La soluzione al problema per Compound è stata adottare The Graph, intervenendo per:
Questo caso d’uso mette in evidenza i benefici dell’adozione di The Graph, in questo caso, associati al mondo della Finanza Decentralizzata.
Trasparenza, efficienza ed innovazione sono i principali vantaggi offerti da un ecosistema come questo.
Oggi, dati sono una risorsa che assume un valore sempre maggiore, soprattutto per il mercato. Riuscire ad utilizzarli in modo sicuro ed efficace, sfruttando ecosistemi decentralizzati e avanzati come The Graph, sembrerebbe offrire risvolti interessanti, così come abbiamo visto per il caso Compound.
Considerando che la corsa all’innovazione è ormai inarrestabile, non ci resta che allenarci per restare al passo se non vogliamo lasciarci sfuggire interessanti novità che potrebbero rivoluzionare il nostro modo di fare business!