Cos’è la Keyword research?

Una delle pratiche fondamentali per elaborare contenuti in chiave SEO (“Search Engine Optimization”).

keywords research

In cosa consiste?

Nell'identificazione delle parole e le frasi che le persone digitano nei motori di ricerca, nel tentativo di capire per quali vale la pena posizionarsi (occupare alte posizioni nei risultati di ricerca di Google ad esempio, o per ottenere una migliore comprensione di quanto sia popolare una tematica e quanto sia difficile competere per essa nei risultati di ricerca organici, cioè quelli non a pagamento). L’attività di Search Engine Optimization, quindi, si è imposta come un processo ormai naturale perché, orientando le decisioni e i comportamenti degli utenti online, esercita un notevole impatto sulla visibilità e la reputazione di un’organizzazione.

Perché è così importante?

La verità è che dietro ad un’attenta e scrupolosa analisi delle main keyword legate ad uno specifico tema / argomento, c’è la scelta di realizzare contenuti mirati per orientare gli utenti verso il proprio sito. La conseguenza? Generare traffico e conversioni. 

Da dove iniziare?

Una strategia semplice per ottenere un buon ranking e rientrare nelle grazie di Dio Google è quella di puntare a parole chiave che hanno già un buon potenziale. Dunque, puntare a 

keyword con maggior potenziale di conversione che hanno già un posizionamento molto vicino all’obiettivo di generare traffico.

A cosa fare attenzione?

Purtroppo, o per fortuna, fare SEO significa seguire con costanza gli ultimi aggiornamenti di Google. O meglio, capire come evolvono gli algoritmi, i parametri per posizionarsi e anche studiare come variano, nel tempo, le ricerche effettuate dagli utenti stessi.

IN PIÙ, scendendo nel tecnico, le long-tail possono contribuire alla generazione di lead se ben inserite in un contenuto.  Le parole chiave a “coda lunga” sono tipi di frasi chiave specifici, di solito composti da almeno tre parole.

Esempio specifico:

  1. ristoranti Napoli > keyword
  2. ristoranti Napoli economici centro storico

Sono sicuramente più complesse perché hanno un intento di ricerca più specifico e presentano un volume minore rispetto alle keyword. Tuttavia, la concorrenza è sempre meno aggressiva e offrono elevati tassi di conversione.

Come costruire una ricerca keyword?

Ci sono un'infinità di tools a cui fare riferimento, tra cui SeoZoom, Semrush e la mitica Search Console di Google, ma, per ottenere dei servizi ad hoc, sono richiesti account pro a pagamento. Come fare, quindi?  Beh, ci sono ovviamente degli escamotage altrettanto validi per poter ovviare alla mancanza di uno strumento di supporto, ovvero sfruttare al meglio le risorse e i suggerimenti proposti da Google, quali:

  1. l’instant suggest;
  2. ricerche correlate a fondo pagina;
  3. gli snippet dei risultati che trovi in SERP;
  4. un’attenta analisi dei competitors (quelli che si posizionano più in alto nella SERP, senza considerare i siti che compaiono ai primi posti perché sponsorizzati. Fare SEO significa puntare ad un posizionamento organico, quindi non a pagamento).

Di seguito un esempio pratico in relazione alla struttura dell’articolo "manutenzione predittiva”. Ecco cosa offre Google quando cerchiamo questa keyword:

seo1.png
seo2.png

La parola chiave “manutenzione predittiva” e le correlate mostrate da Google ci fanno capire che questa è di tipo informazionale. Questo vuol dire che l’intento di ricerca degli utenti è quello di trovare una risposta alle proprie domande.

Infatti, analizzando i primi quattro risultati della SERP Google (ad oggi, perché ricordiamo che nel tempo questa può variare), emerge che:

  • per riuscire a posizionarsi, la keyword di nostro interesse - in questo caso "manutenzione predittiva” - deve sempre essere inserita nel primo blocco del paragrafo iniziale;
  • gli articoli dei competitors presentano, anche nella struttura dell’articolo stesso, keyword che generano un volume di ricerca elevato (manutenzione preventiva e predittiva / manutenzione predittiva significato / manutenzione predittiva esempi);
  • ovviamente, gli articoli che hanno conquistato la SERP riprendono anche correlate informative che rispondono a domande come ad esempio “come fare / che cos’è”);
  • le  keyword correlate sono sempre presenti. Ecco perché i competitors che si sono posizionati presentano nella propria struttura kw come "manutenzione predittiva e iOT” oppure “manutenzione predittiva e machine learning”.

Quando facciamo SEO on-page ci sono altri elementi da considerare che, secondo gli standard di Google, contribuiscono ad ottenere un ranking elevato, come ad esempio la scelta del titolo, dell’url, dello snippet, l’inserimento di immagini di cui curiamo il testo alt e la descrizione. 

Il punto chiave è ricordarsi, prima di tutto, che una buona strategia SEO avrà risultati sul lungo termine. Intanto, aggiornare i contenuti di un articolo periodicamente è sempre un ottimo modo per guadagnare valore competitivo. In secondo luogo, l’inserimento della keyword deve apparire il più naturale possibile. Insomma, forzare la presenza di “manutenzione predittiva” nell’articolo è più penalizzante di quanto possiamo pensare, poiché Google nel tempo ha conferito sempre più importanza alla semantica, adattandosi persino alle ricerche vocali degli utenti. Dunque, per quanto sia necessario inserire la nostra keyword e le correlate, è sempre bene ricordare di essere naturali e di rispondere ai quesiti degli utenti!

A questo riguardo:

https://answerthepublic.com/ è molto interessante perché ci riporta gratuitamente delle informazioni di primaria importanza sia per la struttura dell’articolo che per la stesura del contenuto. 

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