Negli ultimi anni, l’architettura a microservizi è diventata uno standard per lo sviluppo di applicazioni scalabili e resilienti. Ma cosa significa realmente adottare un approccio a microservizi e perché la scalabilità è un fattore cruciale nello sviluppo software moderno?
Un'architettura a microservizi rappresenta un approccio moderno allo sviluppo di software. A differenza delle applicazioni monolitiche, i microservizi suddividono il sistema in componenti indipendenti, ciascuno con il proprio ciclo di vita e, spesso, con un database dedicato.
Questo modello offre numerosi vantaggi, tra cui:
L’interoperabilità è un aspetto chiave: i microservizi comunicano tra loro tramite API leggere, adottando protocolli come REST, gRPC o GraphQL, oppure utilizzando sistemi di messaggistica asincrona come Kafka o RabbitMQ.
Sebbene l’approccio database per servizio sia comune, in alcuni casi i microservizi possono condividere database o adottare pattern specifici per la gestione dei dati. Questa modularità consente di sviluppare, testare e distribuire ogni servizio in modo indipendente, senza impattare l’intero sistema.
Immaginiamo di aver sviluppato un’app di shopping online con un’architettura monolitica, con tutte le funzionalità essenziali - ordini, pagamenti, notifiche, gestione utenti - integrate in un unico grande servizio.
La struttura è, quindi, la seguente:
→ Servizio shopping per la gestione di ordini, notifiche, pagamenti e tutto ciò che ne caratterizza il funzionamento.
Cosa succede se una di queste funzionalità diventa momentaneamente non disponibile?
L’intero sistema potrebbe smettere di funzionare, impedendo agli utenti di utilizzare l’applicativo e completare un’operazione, come un semplice acquisto o la scelta della modalità di pagamento.
Per prevenire problematiche del genere, è sufficiente optare per un’architettura a microservizi. In questo caso, infatti, non abbiamo un’unica grande entità che contiene tutto, ma suddividiamo il sistema in servizi indipendenti, ognuno con una funzione specifica:
Il vantaggio di una struttura del genere è che, semmai il servizio pagamenti dovesse risultare non disponibile, il resto dell’applicazione continuerà a funzionare senza interruzioni. Gli utenti potranno comunque sfogliare il catalogo, aggiungere prodotti al carrello e ricevere notifiche, senza subire un blocco totale del sistema.
E se fosse necessario modificare la gestione dei pagamenti?
Nessun problema! Grazie all’architettura a microservizi, possiamo intervenire esclusivamente sul Servizio Pagamenti, senza toccare o interrompere il funzionamento degli altri componenti.
Questa modularità semplifica lo sviluppo, la manutenzione e la scalabilità, garantendo un sistema più resiliente ed efficiente.
Durante la progettazione di un software, la scelta tra un’architettura monolitica e una basata su microservizi è fondamentale, soprattutto per far sì che il prodotto finale sia scalabile, semplice da manutenere e performante.
Un’architettura monolitica si presenta così:
Un’architettura a microservizi, invece, così:
Tuttavia, sebbene più complessa, un’architettura a microservizi rappresenta una scelta vincente per software moderni e resilienti. Grazie alla sua modularità facilita l’evoluzione continua del prodotto, permette una gestione più efficiente del carico di lavoro e garantisce una scalabilità dinamica, adattandosi meglio alle esigenze di crescita e innovazione delle aziende.
In un mondo in cui la scalabilità e la resilienza sono fattori chiave per il successo, adottare un’architettura a microservizi può essere una scelta strategica vincente.
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