Vantaggi e svantaggi delle librerie di stile più conosciute nel mondo del front-end
Prima di stabilire quale dei due approcci sia meglio, facciamo un passo indietro e mettiamo ben a fuoco queste due tecnologie.
Sass (abbreviazione di Syntactically Awesome Stylesheets) è un potente linguaggio di pre-processore che viene compilato in CSS. Estende il CSS aggiungendo funzionalità come variabili, regole annidate, mixin, funzioni e altro ancora. Queste aiutano a scrivere stili puliti, riutilizzabili e facili da mantenere. Ancora largamente utilizzato nel 2025, è disponibile in 2 versioni: SASS e SCSS, che offrono le stesse funzionalità e raggiungono lo stesso scopo.
La differenza principale sta nella sintassi:
É importante sottolineare che i browser non comprendono direttamente SASS, nè SCSS, dunque è necessario convertirlo in CSS. Per questo la libreria ci mette a disposizione il comando
sass style.scss style.cssdove styles.scss indica la posizione del file SASS, styles.css è il file CSS compilato.
In alternativa, se si usa Visual Studio Code si può installare l’estensione Live SASS Compiler, che compila automaticamente i file.
Tra le funzionalità più usate troviamo:
nav { ul { li { a { color: blue; } } } }
Inoltre attraverso la keyword & è possibile avere creare facilmente delle pseudo-classi:
button { background-color: red; &.success { background-color: green; } &:hover { cursor: pointer; } }
@mixin button($color) { background-color: $color; border-radius: 5px; padding: 10px 15px; } .primary-button { @include button(#3498db); } .secondary-button { @include button(#2ecc71); }
Poi partials e imports che consentono di suddividere il codice in più file; @extend che permette di condividere stili tra più selettori senza duplicare codice, e tante altre. Insomma, tutte queste funzionalità rendono Sass un’ottima scelta per progetti complessi e altamente personalizzati, ma può risultare meno efficace quando si lavora con componenti riutilizzabili e design system moderni.
Se volete darci un’occhiata, W3S ha messo a disposizione di tutti un tutorial sulla sintassi di SASS al seguente link!
A differenza di Sass, Tailwind CSS adotta un approccio "utility-first", ovvero fornisce una serie di classi predefinite che consentono di scrivere direttamente il CSS all'interno dell’HTML senza bisogno di creare fogli di stile personalizzati. Ad esempio:
<button class="bg-blue-500 text-white px-4 py-2 rounded-lg hover:bg-blue-600"> Cliccami </button>
Tra le principali caratteristiche di Tailwind vediamo:
Ecco un esempio di customizzazione:
// tailwind.config.js module.exports = { theme: { extend: { colors: { primary: '#3498db', secondary: '#2ecc71', }, }, }, }
Tailwind è diverso dalle altre librerie di stile, perché non include componenti predefiniti come bottoni, modali o navbar. Invece, fornisce una serie di classi CSS che permettono di costruire qualsiasi interfaccia in modo veloce e personalizzabile.
Le utility classes permettono di creare un sistema di design scalabile, evitando codice CSS ridondante e migliorando la coerenza visiva del progetto; inoltre, utilizza un sistema di breakpoints mobile-first, rendendo semplice lo sviluppo di interfacce responsive e di griglie adattabili:
<div class="w-full md:w-1/2 lg:w-1/3 xl:w-1/4">Elemento responsive</div>
Un ulteriore aspetto non meno importante che ha contribuito alla crescita e diffusione di questa tecnologia è il forte supporto e integrazione nei framework moderni come Next.js, Nuxt.js, Astro e SvelteKit, grazie proprio a questa natura utility-first e modulare.
Ad esempio, in Next.js e Nuxt.js, l'integrazione di Tailwind è immediata grazie a pacchetti ufficiali e preset di configurazione che permettono di iniziare rapidamente senza dover gestire manualmente il CSS; di seguito i link alle corrispettive documentazioni:
https://nextjs.org/docs/app/building-your-application/styling/tailwind-css
https://tailwindcss.nuxtjs.org/
Caratteristica | SCSS | Tailwind |
---|---|---|
Struttura e leggibilità | SCSS: ✅ Annidamento per codice più pulito e chiaro |
Tailwind: ❌ Classi scritte nell'HTML, markup affollato |
Rapidità di sviluppo | SCSS: ❌ Richiede la scrittura di file CSS separati |
Tailwind: ✅ Stili direttamente nell’HTML, sviluppo più veloce |
Riutilizzabilità del codice | SCSS: ✅ Mixin e @extend per evitare ripetizioni |
Tailwind: ❌ Bisogna ripetere le classi su ogni elemento |
Performance | SCSS: ❌ Il file CSS può diventare pesante se non ottimizzato |
Tailwind: ✅ PurgeCSS elimina le classi inutilizzate in produzione |
Facilità di personalizzazione | SCSS: ✅ Pieno controllo su colori, spaziature e componenti |
Tailwind: ✅ Configurabile tramite tailwind.config.js |
Compatibilità con progetti esistenti | SCSS: ✅ Facile da integrare con codice CSS tradizionale |
Tailwind: ❌ Richiede un approccio completamente nuovo |
Apprendimento | SCSS: ❌ Necessita di imparare SCSS e preprocessori |
Tailwind: ✅ Più immediato per chi conosce le classi utility |
Responsive Design | SCSS: ❌ Richiede media queries manuali |
Tailwind: ✅ Breakpoints integrati (sm, md, lg, xl) |
Complessità della configurazione | SCSS: ❌ Può diventare complesso con tanti file SCSS |
Tailwind: ✅ Preconfigurato, richiede solo Tailwind CSS |
Componenti predefiniti | SCSS: ❌ Nessuno, bisogna creare tutto da zero |
Tailwind: ❌ Nessuno, a meno di usare librerie come Tailwind UI |
Alla fine della giornata, la scelta tra Sass e Tailwind CSS dipende interamente dalle esigenze del progetto e dal flusso di lavoro preferito.
Sass è ideale per chi desidera controllo totale sullo stile, una struttura CSS più pulita e leggibile e la possibilità di riutilizzare codice con mixin e variabili. È perfetto per progetti complessi e personalizzati, ma può risultare meno immediato per chi vuole sviluppare rapidamente.
Tailwind CSS, invece, è perfetto per chi cerca velocità e flessibilità, evitando di scrivere fogli di stile separati. Con un sistema di classi utility-first, permette di costruire rapidamente interfacce responsive e modulari, ottimizzando il peso del CSS grazie a PurgeCSS. Tuttavia, il markup può diventare più affollato e meno leggibile.
In definitiva, non esiste un vincitore assoluto: la scelta dipende dallo stile di sviluppo, dalle esigenze di performance e dalla scalabilità del progetto!