Fascicolo Sanitario Elettronico: la versione aggiornata e le nuove linee guida

Il Sistema Sanitario connesso e accessibile con al centro il paziente

Fascicolo Sanitario Elettronico

Da tempo la PA sta provvedendo alla propria digitalizzazione. Questo comporta l'introduzione di servizi nuovi e molto più accessibili per i cittadini. Naturalmente in questo processo di rinnovamento il Sistema Sanitario non poteva essere da meno. I cambiamenti non riguardano soltanto l'introduzione di singoli servizi, ma la strutturazione di questi ultimi in una vera e propria ottica nuova. Si parla, quindi, di Connected Care, che significa cura connessa, condivisa; ma per cura non si intende soltanto l'assistenza medica: ci si riferisce, infatti, a tutto ciò che può incidere sul benessere e lo stile di vita. La prevenzione, ad esempio, è un pilastro del nuovo approccio. Il perno reale, però, è il paziente. L'idea è quella di metterlo al centro del sistema sanitario, affinché questo sia sempre più personalizzato e, come dicevamo, accessibile. Lo si vuole fare, ad esempio, raccogliendo tutti i dati della sua storia medica, mettendoli in rete tra i professionisti e le strutture del settore. È proprio questa l'idea alla base del FSEFascicolo Sanitario Elettronico.

La definizione di Fascicolo Sanitario Elettronico

Questo tipo di approccio si inserisce nella scia inaugurata nel 2012 dal NSIS, Nuovo Sistema Informativo Sanitario. Si tratta della banca dati sanitaria nazionale più importante per il monitoraggio del SSN. È attraverso il NSIS, ad esempio, che vengono controllati e gestiti elementi come i livelli assistenziali e la spesa sanitaria. In quest'ottica si è iniziato a parlare di cartelle cliniche elettroniche e di e-prescription. Quest'ultima consiste nel trasmettere elettronicamente certificati e prescrizioni. Il fulcro di tutto questo è appunto il Fascicolo Sanitario Elettronico, definito dal Ministero della Salute “lo strumento che consente a tutti i professionisti del Servizio sanitario di consultare, previa autorizzazione da parte dell’assistito, i dati e la documentazione relativa alla situazione clinica del cittadino”.

È anche per questo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede, tra i punti della missione 6, il rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati.

I vantaggi per i professionisti

Come dicevamo, Il FSE permette di accedere all'intera storia clinica del paziente, ovunque e gli si trovi ed in qualsiasi momento. Ogni medico può, quindi, facilmente accedere ai dati che gli sono necessari per l'assistenza. In questo modo possono essere di gran lunga migliorati i servizi forniti. Risultano inoltre estremamente semplificati sia la comunicazione che lo stesso rapporto medico-paziente. Vantaggio decisamente non trascurabile, è poi la facilitazione nella gestione delle emergenze. Col FSE, infatti, in questi delicati momenti il personale medico può avere un accesso rapido e facilitato a tutti i dati necessari. Il professionista poi, ripercorrendo la storia clinica e confrontando i dati, ha anche la possibilità di valutare l'adeguatezza delle diverse cure possibili.

I vantaggi per l'assistito

Naturalmente anche il paziente ricava diversi vantaggi dall'utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico. Raccogliendo i propri dati e rendendoli disponibili ai medici, egli può risparmiare tempo e denaro. In questo modo, infatti, ogni medico dal quale ci si reca avrà di fronte a sé gli esami e le analisi già svolte, di conseguenza non chiederà di ripeterle. C'è poi la possibilità di aggiungere tutto ciò che si ritiene opportuno. Si potrebbe pensare, per esempio, di inserire un intervento subito all'estero, per rendere completa la propria storia clinica. Il FSE rende molto facile e veloce la reperibilità delle informazioni. Ulteriore vantaggio è poi quello di poter decidere le modalità di accesso al Fascicolo, sia per quanto riguarda l'inserimento di dati che per la consultazione. È quindi il diretto interessato a decidere chi può avere accesso alle proprie informazioni e chi ha il potere di modificarle.

I riferimenti legislativi

Il FSE di base è composto da: 

  • dati identificativi ed amministrativi dell'assistito, 
  • referti, 
  • verbali di pronto soccorso, 
  • lettere di dimissione, 
  • profilo sanitario sintetico, 
  • dossier farmaceutico, 
  • consenso o diniego alla donazione di organi e tessuti. 

Con il Decreto del 20 maggio 2022 sono state definite le linee guida per il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico, pubblicate sulla GU l'11 luglio 2022. Le Regioni e le Province Autonome avevano 3 mesi per presentare i piani di adeguamento per aggiornare i propri sistemi e ricevere le risorse finanziarie necessarie. Secondo le previsioni elaborate in occasione di tale aggiornamento, si prospettava che l'85% dei medici di base alimentasse il Fascicolo entro il 2025, e tutte le Regioni e le Province Autonome lo utilizzassero entro il 2026.

Le linee guida

Sono quattro i principi fondamentali che emergono dalle linee guida: 

  1. servizi di sanità digitale omogenei ed uniformi
  2. architettura rafforzata ai fini dell’interoperabilità del FSE, 
  3. uniformità di contenuti in termini di dati e codifiche
  4. potenziamento della governance nell'attuazione del FSE

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è stato quindi pensato per diventare il punto di accesso unico per i cittadini ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale. Esso deve essere innanzitutto un punto di accesso per un sistema di assistenza sempre più personalizzata sul paziente. Ulteriore obiettivo è poi quello di realizzare uno strumento informativo per le strutture e le istituzioni sanitarie. Questo sia al fine dell'analisi dei dati clinici (a vantaggio di prevenzione, programmazione sanitaria e ricerca) che di una migliore erogazione dei servizi sanitari.

Lo stesso 11 luglio 2022 è stato pubblicato sulla Gazzetta anche il Decreto del 18 maggio 2022. Quest'ultimo incrementa il numero di dati e documenti che l'utente può trovare all'interno del Fascicolo Sanitario Elettronico.

Col Decreto interministeriale dell'8 agosto 2022, sono stati stanziati dal Governo 610 milioni di euro. Questi fondi sono destinati alle Regioni ed alle Province Autonome proprio per l'adozione e l'utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico. Nello specifico queste risorse dovranno servire sia a potenziare l’infrastruttura digitale che ad incrementare le competenze digitalidei professionisti del sistema sanitario.

Questi Decreti sono stati generati da un gruppo di lavoro che era stato istituito presso Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CiTD). Hanno fatto parte di questo gruppo le Regioni e le Province Autonome, i rappresentanti del Ministero della Salute, del Ministero per l’Innovazione e la Transizione Digitale e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché rappresentanti tecnici e di enti territoriali.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.4

In base agli esiti delle attività del Crash Program portabilità effettuato nell'ambito del FSE 2.0, Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), il CNR, il Dipartimento per la Trasformazione digitale e Sogei, hanno definito le linee guida del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.4. Queste sono coerenti con il Decreto legge n°34 del 19 maggio 2020 e la normativa sul tema. Le nuove specifiche sono state pubblicate online il 23 dicembre 2022.

Ma a cosa serve il FSE? Esso è uno strumento del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, allo scopo di attuare quelle che sono le attuali sfide del Sistema Sanitario. Innanzitutto la sfida dell'accesso, con l'abbattimento del dislivello creatosi tra le diverse aree del territorio nazionale. Esso dovrebbe avere un'unica interfaccia utente ed un unico modello di erogazione dei servizi. La seconda sfida è quella dell'integrazione. Il FSE deve infatti costituire uno strumento che renda disponibili i dati alle strutture sanitarie come alle realtà territoriali di tipo assistenziale o farmaceutico. Lo scopo di questa condivisione è quello di semplificare il percorso sanitario ed ottenere una continuità dello stesso, dall'inizio alla fine.

Si punta poi alla personalizzazione, con l'aumento della qualità e della quantità dei dati clinici presenti. Ultimo ma non ultimo l'obiettivo di creare una base di informazioni utili sia alle realtà istituzionali per l'attuazione di politiche sanitarie e di prevenzione, sia alla ricerca scientifica.

Le nuove caratteristiche sono consultabili nel sito dedicato (https://www.fascicolosanitario.gov.it/it/linee-guida-manuali-documenti-tecnici), e si compongono di due documenti specifici, quello che definisce framework e dataset dei servizi di base, e l'Affinity Domain. Il primo definisce principi, processi, servizi e dataset dell’interoperabilità dei FSE regionali con l’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (INI). L'Affinity Domain, invece, specifica le codifiche da utilizzare affinché questa interoperabilità possa avere luogo. Le Regioni hanno tempo fino al 1 marzo 2023 per aggiornare i propri sistemi alle nuove specifiche. Esse, infatti, entreranno in vigore a partire da questa data.

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