Agilità nel Core Banking: Il Ruolo di Spring Data JPA

Come Spring Data JPA semplifica l'accesso ai dati e innova i sistemi bancari

Il core banking rappresenta l’insieme dei servizi offerti da una banca ai propri clienti per consentirgli una gestione centralizzata di conti correnti, depositi, transazioni e ulteriori operazioni finanziarie.

La corsa alla digitalizzazione ha, ovviamente, investito anche il settore bancario. Ecco perché con core banking intendiamo anche l’adozione di tecnologie avanzate e software che gli istituti bancari moderni rendono disponibili per consentire ai propri clienti di accedere come, dove e quando preferiscono ad uno o più servizi online.

Come propugnatori dell’innovazione siamo stati coinvolti direttamente in progetti incentrati sulla digitalizzazione del settore bancario.

A questa sfida, abbiamo risposto adottando le migliori tecnologie richieste dal caso e impegnando le nostre risorse migliori, competenti sia nello sviluppo back end che front end.

Intanto, ci siamo soffermati sulla descrizione di Spring Data JPA e i vantaggi di adottare tale tecnologia quando bisogna interagire con dei database.

Introduzione a Spring Data JPA

Spring Data JPA fa parte dell’ecosistema Spring e le sue applicazioni mirano a semplificare le fasi di configurazione e implementazione di accesso ai dati, in particolar modo per applicazioni basate su Java Persistence API (JPA).

Questa specifica Java permette ai developers di comunicare con un database in maniera semplice, ma anche di ridurre al minimo l’implementazione di script SQL scritti manualmente.

Quest’ultimo aspetto rientra, in realtà, tra le principali caratteristiche di Spring Data JPA e indica l’astrazione di accesso ai dati.

Ma non solo: questa tecnologia promuove l’uso di repository pattern. In termini semplici, è possibile isolare il livello di accesso ai dati dalla logica di business dell'applicazione, così da poter sviluppare app dal codice pulito e semplice da mantenere.

Nel corso del progetto sviluppato per offrire una spinta alle soluzioni di core banking, abbiamo sfruttato a nostro vantaggio anche una delle funzionalità più potenti di Spring Data JPA: la query derivation. Si tratta della capacità di derivare una query SQL senza doverla esplicitare direttamente, ma semplicemente richiamandola attraverso i nomi nell’interfaccia repository.

I developers più avanzati possono anche fare uso di query personalizzate, in quanto Spring Data JPA permette di utilizzare l’annotazione “@Query” per gestire in maniera più fluida e flessibile database complessi.

Dopo questa necessaria introduzione, possiamo andare al clou del nostro articolo e spiegare quali sono state delle applicazioni pratiche di Spring Data JPA.

Applicazione pratica di Spring Data JPA

Possiamo ora scendere nel dettaglio e descrivere due applicazioni pratiche di Spring Data JPA, così da riuscire a capire come questa tecnologia snellisce e semplifica i diversi processi che un back end developer affronta durante lo sviluppo di un’app.

Sebbene questo modulo di Spring abbia un potenziale enorme, ecco due esempi specifici di come Spring Data JP ha supportato il nostro lavoro per il progetto dedicato alla modernizzazione dei sistemi adottati da un istituto bancario:

  • Mappatura oggetto-relazione (ORM): questo primo punto fa riferimento alla natura stessa di Java come linguaggio di programmazione, essendo questo orientato agli oggetti.

Adottando Spring Data, la mappatura Oggetto-Relazione è facilitata dall'uso di JPA per mappare le entità Java alle tabelle di un database. Dunque, è in questo contesto che si adottano annotazioni come “@Entity” “@Id” o “@Table” che si utilizzano per definire, in modo dichiarativo, queste mappature.

Perché un back end developer dovrebbe seguire questa strada? In primis, perché questo approccio permette un focus sulla logica di business da sviluppare, senza doversi preoccupare dei dati specifici dei database.

Inoltre, rende la manutenzione della struttura database e della logica adottata, comprese eventuali modifiche, molto più semplice, poiché bisognerebbe agire direttamente sugli oggetti o sulle classi Java.

  • Gestione semplificata delle transazioni: un altro aspetto pratico altrettanto importante per portare avanti un progetto in cui l’integrazione dei dati è fondamentale, riguarda Data Spring JPA e la gestione semplificata delle transazioni.

Una transazione all’interno di un database assicura semplicemente che tutte le operazioni siano state completate con successo prima che le modifiche al database siano resi permanenti. Mentre, in caso di errori, avviene il cosiddetto “rollback”: la transazione viene annullata senza interferire sullo stato del database.

Oltre ad incrementare la semplicità e la flessibilità per la gestione delle transazioni, Data Spring JPA assicura che le operazioni sui dati siano svolte in maniera consistente anche in presenza di errori.

L'ORM e la gestione semplificata delle transazioni, quindi, sono due pilastri fondamentali di Spring Data JPA poiché consentono agli sviluppatori di costruire applicazioni robuste, manutenibili e orientate ai dati con maggiore efficienza e minor sforzo.

Spring Data JPA: scopriamo uno use case!

Al fine di comprendere al meglio come gestire un’entità con Spring Data JPA, ecco un pratico e semplice esempio.

Iniziamo definendo un’entità, o meglio una classe “users”:

import org.springframework.data.annotation.Id;
import org.springframework.data.relational.core.mapping.Column;
import org.springframework.data.relational.core.mapping.Table;
@Table("users")
public class User {
    @Id
    private Long id;
    @Column("first_name")
    private String firstName;
    @Column("last_name")
    private String lastName;
    private int age;
    public User() {
    }
    public User(String firstName, String lastName, int age) {
        this.firstName = firstName;
        this.lastName = lastName;
        this.age = age;
    }

La riga @Table (users) indica che la classe “users” si collega ad una tabella nel database rinominata allo stesso modo e ogni istanza di questa classe corrisponde ad una riga della tabella.

Segue, poi, @Id - identificatore per ogni utente - e @Colunm che dice a Spring Data JPA che i campi firstName e lastName nella classe “users” corrispondono rispettivamente alle colonne "first_name" e "last_name" nella tabella "users" del database.

Infine, abbiamo il campo “private int age” che memorizza l’età dell’utente.

// Getter e Setter:
    public Long getId() {
        return id;
    }
    public void setId(Long id) {
        this.id = id;
    }
    public String getFirstName() {
        return firstName;
    }
    public void setFirstName(String firstName) {
        this.firstName = firstName;
    }
    public String getLastName() {
        return lastName;
    }
    public void setLastName(String lastName) {
        this.lastName = lastName;
    }
    public int getAge() {
        return age;
    }
    public void setAge(int age) {
        this.age = age;
    }

Proseguiamo con il repository, estremamente utile per definire eventuali personalizzazioni per l’interazione con il database:

import org.springframework.data.jpa.repository.JpaRepository;
public interface UserRepository extends JpaRepository<User, Long> {
}

Successivamente, abbiamo implementato @Service, un’annotazione che aiuta a definire i diversi ruoli dei componenti presenti nell'applicazione, così che siano semplici da cercare e, ovviamente, da testare/o modificare se necessario:

import org.springframework.beans.factory.annotation.Autowired;
import org.springframework.stereotype.Service;
import java.util.Optional;
@Service
public class UserService {
    private final UserRepository userRepository;
    @Autowired
    public UserService(UserRepository userRepository) {
        this.userRepository = userRepository;
    }
        public Optional getUserById(Long userId) {
        return userRepository.findById(userId);
    }
    
    public User createUser(String firstName, String lastName, int age) {
        User newUser = new User(firstName, lastName, age);
        return userRepository.save(newUser);
    }
    
    public void deleteUser(Long userId) {
        userRepository.deleteById(userId);
    }
}

Possiamo intendere, infine, @UserService come un gestore che sa come occuparsi delle diverse chiamate per gli utenti dell'applicazione, come trovarli, aggiungerne di nuovi o eliminarli. Mentre usiamo “User Repository” per comunicare con il database ogni volta che è necessario.

I vantaggi di questa tecnologia applicata al core banking

Spring Data JPA può offrire numerosi vantaggi ai back end developers, oltre a poter ottimizzare la gestione e lo sviluppo di app dedicate al core banking, conferendo attributi come scalabilità, efficienza e flessibilità ai sistemi implementati.

Ecco un breve recap dei benefici associati a questa tecnologia:

  • semplificazione nell’interazione con i database;
  • efficienza nello sviluppo, soprattutto perché gran parte del codice necessario per lo sviluppo di operazioni CRUD viene generato in automatico;
  • miglioramento delle prestazioni e della scalabilità dei sistemi di core banking che gestiscono un elevato numero di transazioni e c’è bisogno che lo facciano in maniera efficiente;
  • è facilmente integrabile con altri sistemi, in quanto Spring Data JPA rientra nell’ecosistema Spring.

Dopo questo, non vi resta altro che mettervi all’opera e testare direttamente le funzionalità e le capacità del modulo Spring Data JPA!

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