Da fine giugno le aziende (non tutte) devono rendere accessibili siti e app. Ecco chi è coinvolto e come muoversi
Il panorama dell'accessibilità digitale in Italia ha subito una trasformazione radicale con l'entrata in vigore, il 28 giugno 2025, degli obblighi previsti dal decreto legislativo 27 maggio 2022, n. 82, che recepisce la Direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento Europeo e del Consiglio, detta anche European Accessibility Act, sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi.
Questo rappresenta un punto di svolta rispetto alla precedente Legge Stanca del 2004, che limitava gli obblighi di accessibilità ai soli enti pubblici. Per la prima volta, quindi, anche le aziende private devono garantire l'accessibilità dei propri prodotti e servizi digitali.
Dal 28 giugno 2025, i prodotti e servizi digitali potranno essere immessi sul mercato solo rispettando i requisiti di accessibilità previsti dalla normativa europea e nazionale. Tuttavia, il decreto prevede un'importante esclusione: sono esentate le microimprese che occupano meno di 10 addetti e realizzano un fatturato annuo (oppure un totale di bilancio annuo) non superiore a 2 milioni di euro.
Questo significa che tutte le altre aziende, dalle PMI più strutturate alle grandi corporation, devono ora adeguarsi agli standard di accessibilità per i propri servizi e prodotti digitali.
Il decreto si applica a una vasta gamma di prodotti e servizi immessi sul mercato dopo il 28 giugno 2025:
Le conseguenze per chi non si adegua sono significative. Il decreto prevede sanzioni pecuniarie che possono variare, a seconda delle non conformità, da 2.500 a 40.000 euro. Queste sanzioni rappresentano un forte incentivo per le aziende a prendere sul serio gli obblighi di accessibilità.
Il decreto stabilisce requisiti specifici sia per i prodotti che per i servizi, suddivisi in diverse categorie:
Per i prodotti:
Per i servizi, la fornitura dei servizi deve garantire:
Per adeguarsi efficacemente agli standard di accessibilità, le PMI dovrebbero seguire le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) 2.1, che rappresentano lo standard internazionale di riferimento. Le WCAG 2.1 sono linee guida per l'accessibilità dei contenuti Web applicabili a dispositivi desktop, laptop, tablet e mobili.
Per applicare le WCAG 2.1 a un sito web bisogna avere innanzitutto presente il livello di accessibilità già esistente. Il processo di adeguamento dovrebbe seguire questi passaggi:
Una questione importante emersa nell'interpretazione del decreto riguarda la dichiarazione di accessibilità. Contrariamente a quanto alcuni potrebbero pensare, il decreto legislativo 82/2022 non prevede esplicitamente un obbligo di redazione e pubblicazione di una dichiarazione di accessibilità formale come quella richiesta per gli enti pubblici.
Tuttavia, l'articolo 12 del decreto stabilisce che "Il fornitore di servizi predispone le informazioni necessarie in conformità dell'allegato IV indicando le modalità con le quali sono soddisfatti requisiti di accessibilità. Le informazioni sono messe a disposizione del pubblico".
Questo significa che le aziende devono:
È fondamentale non considerare l'accessibilità semplicemente come un obbligo normativo da rispettare. Progettare prodotti e servizi digitali accessibili significa in realtà:
Ampliare il mercato di riferimento: Dal punto di vista etico, hai la responsabilità di accogliere il maggior numero possibile di utenti; non esistono motivi validi per ignorare una parte importante del tuo pubblico. L'accessibilità apre le porte a milioni di potenziali clienti con diverse tipologie di disabilità.
Migliorare l'esperienza utente complessiva: I principi dell'accessibilità spesso coincidono con quelli della buona usabilità. Un sito accessibile è generalmente più facile da usare per tutti gli utenti, non solo per quelli con disabilità.
Vantaggi SEO: Molte tecniche di accessibilità, come l'uso corretto dei tag di intestazione e dei testi alternativi, migliorano anche l'indicizzazione sui motori di ricerca.
Innovazione e competitività: Le aziende che abbracciano l'accessibilità spesso sviluppano soluzioni innovative che possono diventare vantaggi competitivi.
L'entrata in vigore degli obblighi di accessibilità per le PMI rappresenta un'evoluzione naturale verso un ecosistema digitale più inclusivo e equo. Mentre le sanzioni forniscono la motivazione normativa per il cambiamento, i veri benefici dell'accessibilità vanno ben oltre la mera conformità.
Le aziende che vedranno questo cambiamento come un'opportunità piuttosto che come un onere burocratico saranno quelle che trarranno maggiori vantaggi, costruendo prodotti e servizi migliori per tutti e posizionandosi come leader in un mercato sempre più attento ai valori dell'inclusione e della sostenibilità sociale.
Progettare in maniera accessibile è come costruire ponti invece di muri: connette le persone, amplia gli orizzonti e rende il viaggio possibile per tutti.